Cos’è il reflusso gastro-esofageo?

Semplicemente il passaggio spontaneo di contenuto gastrico dallo stomaco all’esofago non accompagnato da eruttazione e/o vomito. Spesso avviene fisiologicamente durante la giornata, in particolare dopo mangiato e soprattutto quando un po’ tutti, diciamocelo, dopo i pasti ci posizioniamo supini sui nostri divani. È cosi diffuso da essere definito come “malattia del terzo millennio”.

Nel momento in cui questi eventi diventano frequenti o per cattive abitudini o per condizioni patologiche, si può andare ad alterare il perfetto equilibrio tra fattori aggressivi (reflusso) e fattori difensivi della mucosa esofagea (anti-reflusso) e dal fisiologico si può sfociare nel patologico sviluppando MALATTIA DA REFLUSSO GASTRO ESOFAGEO (MRGE) che si definisce come insieme di sintomi e segni causati dal reflusso e che può evolvere in una vera e propria ESOFAGITE DA REFLUSSO ovvero danno alla mucosa esofagea con annesse complicanze.

 

Cause del Reflusso Esofageo

Abbiamo parlato di cattive abitudini. Perché? In questa società che cambia cambiano anche le abitudini di vita e alimentari. Predispongono allo sviluppo di queste condizioni l’aumento della pressione intra-addominale: cinture troppo strette, obesità centrale o viscerale, fumo di sigaretta , lauti pasti spesso seguiti da pisolini, troppi caffè (anche quello decaffeinato), diete Mc Donald’s : tutte condizioni che con meccanismi diversi vanno ad agire a livello dello ‘sfintere esofageo inferiore’ un piccolo tratto che con tutte le sue forze si oppone al passaggio in esofago di materiale proveniente dallo stomaco, ma che allo stesso tempo consente il passaggio inverso. A parte, rispetto alle cattive abitudini, ma con medesimo bersaglio è la gravidanza.

Esistono poi patologie vere e proprie che possono facilitare il reflusso come l’ernia iatale, l’alterazione dell’angolo gastro-esofageo di His, l’alterazione del legamento freno-esofageo, dei pilastri diaframmatici, bassa ampiezza delle onde peristaltiche dell’esofago…

 

Segni e Sintomi

  • PIROSI RETROSTERNALE: è un sintomo “tipico”, il più comune. È la sensazione di bruciore che sale dall’epigastrio, può irradiarsi a collo, braccia e fra le scapole simulando talvolta un’angina (dolore cardiaco).

 

  • RIGURGITO ACIDO: secondo sintomo tipico. Consiste nella risalita del contenuto gastrico fino alla bocca con conseguente percezione di liquido amaro o acido in bocca.

 

  • DISFAGIA: difficoltà nella deglutizione.

 

  • DOLORE TORACICO: è un sintomo “atipico” ma non esclude l’eziologia esofagea in quanto può essere da stenosi o a disturbo motorio secondario al reflusso. La causa più frequente di dolore toracico di origine esofagea è l’esofagite da reflusso.

 

  • MANIFESTAZIONI EXTRAESOFAGEE: tosse, asma, laringite, raucedine, singhiozzo, erosione dentale e si ipotizzano anche otite media ricorrente faringite e sinusite.

 

  • DISTURBI DEL SONNO: il reflusso notturno può creare interruzione del sonno che può ripercuotersi sulla qualità della vita della persona con conseguente sonnolenza diurna.

 

Cosa fare in presenza di reflusso esofageo?

È opportuno che se si riconoscano questo genere di sintomi ci si rivolga al proprio medico di fiducia che in primo luogo vi sottoporrà ad un colloquio anamnestico (come, quando, cosa, perché); esso è ritenuto il fattore più importante per la diagnosi che di per sé può indicare un trattamento empirico con farmaci IPP (inibitori di pompa protonica).

Infatti in presenza di sintomi tipici, in un paziente giovane altrimenti sano, senza segni di allarme il medico potrebbe raccomandare il trattamento con ipp per qualche settimana o, nei casi in cui lo ritenesse opportuno, avviarlo ad esami diagnostici più approfonditi come: ENDOSCOPIA: tecnica che permette di ‘vedere’ se ci sono lesioni a livello della mucosa esofagea; PHMETRIA DELLE 24ORE; IMPEDENZIOMETRIA.

 

Consigli

Prima di ricorrere a farmaci consigliamo di intervenire sulle famose abitudini alimentari e sullo stile di vita:

  • BEVI LONTANO DAI PASTI E FANNE ALMENO 4 AL GIORNO RIDUCENDO LE QUANTITA’ DI OGNUNO: in questo modo diminuisce in termini di volume il contenuto nello stomaco che anche se è un organo abbastanza elastico ad un certo punto “sbrocca”.

 

  • NON FUMARE: la nicotina agisce proprio sullo sfintere esofageo inferiore, riducendone il tono muscolare, perciò indebolisce questo piccolo guerriero che si oppone al reflusso

 

  • RITARDA IL PISOLINO POST PRANDIALE: aspettare prima di mettersi in posizione supina almeno 1 ora. Ricordiamo che questa posizione favorisce la risalita del contenuto gastrico.

 

  • ALLARGARE IL BUCO ALLA CINTURA: cinture e pantaloni troppo stretti aumentano la pressione intra-addominale

 

  • RIDURRE IL GIROVITA con una dieta povera di grassi e più attività fisica

 

  • EVITARE caffè, bibite gassate, fritti, formaggi stagionati, the, alcol, cioccolata, menta, cipolla, aglio.

 

  • POSIZIONA UN CUSCINO SOTTO IL CAPO durante la notte.
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